“Da Manhattan a Cefalù”, ecco il jazz di Santi Scarcella

Il jazz ha sempre rappresentato un genere aperto alle sperimentazioni, alle commistioni, alle caratterizzazioni stilistiche. Santi Scarcella, di queste continue evoluzioni jazzistiche, ne ha fatto una specie di missione personale.

Il suo nuovo lavoro discografico, “Da Manhattan a Cefalù”, sarà presentato live all’Anfiteatro Falcone e Borsellino di Zafferana il 21 agosto. Il progetto è estremamente articolato ed è arrivato fino alla Uconn University, l’Università americana che ha approvato la profonda ricerca di Scarcella, partito dai canti di lavoro siciliani, messi a confronto con il blues americano, trovandone elementi in comune tali da portarlo al recupero della storia sulla nascita del primo jazz targato Sicilia (Nick La Rocca 1917, Livery state Blues).

Una nuova occasione per riconoscere la figura dei tanti migranti italiani che da anni affrontano con coraggio nuove partenze per raggiungere nuovi traguardi, e si spostano non per scelta ma per necessità come la famiglia di Joe Lo Vano (di Alcara Li Fusi in provincia di Messina) senza la cui partenza Joe non sarebbe mai diventato uno dei massimi esponenti del jazz internazionale.
I punti principali di questo progetto sono “L’emigrazione, L’integrazione, La glocalizzazione” e soprattutto la “disabilità del cuore”, cioè il non riconoscere l’altro per ciò che è veramente.

Ad accompagnarlo in questo viaggio musicisti tra i più importanti della scena nazionale: Cristiano Micalizzi, Nicola Costa, Francesco Luzzio, Gian Piero Lo Piccolo, Sergio Vitale, Giovanni Baglioni, Max Dedo, Clemente Ferrari, Manuele Montesanti, Donato Sensini, Puccio Panettieri, Marco Siniscalco, Luca Scorziello, Alfredo Bochicchio, le splendide coriste Donatella Tinervia, Alessandra Cosimato e Monica Proietti and last but not least Giorgio Rosciglione al contrabbasso.

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