Africa e Sicilia si incontrano nel nome dell’arte

Unire i popoli sfruttando la musica e la poesia, provando a mescolare storie di uomini e di donne apparentemente lontani, da un punto di vista geografico, ma idealmente vicini per vissuto ed esperienza. Questo il senso del SabirFest 2018.

Sabato 6 ottobre (ore 21:30), al Palazzo della Cultura di Catania, sarà presentato il progetto Nimba Etna, in cui Africa occidentale e Sicilia unite nella musica e nella poesia, coinvolgono alunni e studenti delle scuole. Nel segno dell’identità femminile, trait d’union del progetto simboleggiato dalla montagna africana Nimba e da quella siciliana Etna, il progetto Nimba Etna è promosso da Associazione Musicale Etnea e Associazione Youcultures.

Scopo primario era quello di mettere idealmente in relazione due grandi montagne, Nimba dell’Africa occidentale e l’Etna, entrambe femmine nell’immaginario sociale e nel mito. Ma “Nimba Etna” ha voluto fortemente veicolare anche un messaggio di pace, di inclusione, di armonia, di incontro e di scambio culturale. La musica, la danza e il canto sono stati i protagonisti indiscussi e il trait d’union fra tutti i partecipanti: formatori, ragazzi, fra cui molti degli SPRAR, insegnanti, genitori che hanno preso parte al progetto e ai laboratori, vivendo una bellissima esperienza in cui lo scambio fra le culture si è rivelato un arricchimento culturale, sociale e personale.

La musica dell’Africa occidentale con i suoi ritmi e le sue sonorità ha avuto all’interno dei laboratori la naturale funzione di mediatore sociale, aprendo il dialogo e instaurando un clima gioiso e di partecipazione attiva. Fra i formatori il maestro Yamussa Camara, un musicista straordinario e talentuoso della Guinea ed Eric Charles Ngalle scrittore, poeta, drammaturgo e consulente creativo.

Forte l’impatto dato al progetto dalla presenza femminile grazie alle otto donne, italiane e immigrate, under 35, che attraverso un ciclo di formazione volto a focalizzare e risvegliare una serie di competenze espressive sul solco delle tradizioni siciliane e dell’Africa occidentale, hanno coinvolto la comunità dei migranti, le strutture di accoglienza dei migranti residenti, i quartieri a rischio di Librino e San Cristoforo e l’area periferica di Tremestieri Etneo e Viagrande.

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